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AMART. Antiquariato a Milano – 19-23 OTTOBRE 2022
Museo della Permanente | Stand 36

LONGARI ARTE MILANO

L’arte antica Incontra la contemporaneità 

ANGEL’S GABRIEL, WHITE LIGHT (RGB)

L’Angelo senza ali può ritrovare la sua luce

Nella Longari, prima donna antiquaria d’ Italia è la capostipite di una famiglia di antiquari ormai alla terza generazione che, dall’inizio della sua attività negli anni ’50, ha fatto conoscere ed apprezzare al collezionismo italiano l’arte e soprattutto la scultura d’ Alta Epoca e non solo. Caratteristica che ha definito il percorso è sempre stata la continua ricerca volta all’unicità, alla novità; un desiderio di fare e di scoprire che l’ha portata anche a disegnare e produrre oggetti e arredi moderni che potessero convivere armoniosamente con le opere della sua collezione.

La sua visione e l’amore per il bello sono stati ereditati da Mario e Ruggero Longari e dai nipoti che l’hanno coniugata in uno stile unico e distintivo sempre attento alle novità. Una consapevolezza del valore della tradizione familiare che si esprime nella volontà di mantenerla e svilupparla rimanendo al passo con i tempi senza rinunciare ai tratti salienti che hanno caratterizzato le loro produzioni e collezioni.

Oggi Ruggero e suo figlio Marco tengono vivo questo prezioso patrimonio nella galleria “studio” Longari Arte Milano. 

Il progetto voluto da Longari Arte Milano per AMART, curato da Valeria Mazzoleni, anche lei “figlia d’arte”, in collaborazione con la famosa fotografa Monica Silva e col “designer poliedrico” Valerio Fausti nasce dal forte desiderio di creare un ponte, una dialettica tra arte antica e contemporanea per aprirsi a nuove visioni e prospettive. Non un semplice dialogo che unisce qualitativamente e visivamente espressioni artistiche distanti nel tempo attraverso fascinose disgressioni nell’arte moderna, ma la creazione di un valore sinergico che attualizza l’antico attraverso la rilettura o nuovi interventi “plastici” direttamente sugli “oggetti”. Le due opere esposte – I’Angelo e la fotografia (trittico) di Monica Silva – sono un primo step, I’avvio di un percorso che culminerà in una mostra nel mese di novembre per poi proseguire lungo questo tracciato innovativo. 

Monica Silva reinterpreta una scultura lignea senese dell’ultimo quarto del XV secolo raffigurante un Angelo Annunziante. L’Angelo nel tempo ha perso i particolari che lo caratterizzavano ed è riconoscibile solo dalla postura. Queste “mancanze” hanno offerto spunto creativo alla rilettura e alla creazione in chiave contemporanea di ciò che si era perso, utilizzando anche la tecnologia 3D.

L’artista si ispira alla Venere e all’Enigma di Isodore Ducasse di Man Ray. L’Angelo è impacchettato in un tessuto dorato a trama larga che fa intravedere cosa c’è sotto e che ricorda l’effetto del sudario del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. I riferimenti a Man Ray e a Christo – le legature e l’azione di nascondere – vengono trattati ed espressi in modo “sottile” che nell’intenzione vuol essere anche un omaggio a questi grandi artisti. La statua emerge da uno sfondo dal colore vivace grazie ad un gioco plastico di luci e colori che esprimono la valenza pop di Monica Silva. Un ammiccamento che va oltre la proposta “storica” del movimento che metteva in risalto lo stile di vita riproducendo oggetti ed Immagini della nuova società di allora. Qui non c’è quello sguardo ironico che sottolineava la ripetitività o evidenziava il bisogno di miti per riflettere sulla vacuità di un sistema accettato da tutti e desiderato dal più, ma piuttosto quello di intervenire e manipolare il soggetto agendo sul colore e sulla forma. Si appropria dell’Angelo e con diversa ironia ottiene un’immagine che ricorda un santino, senza decontestualizzare il soggetto, utilizzando variazioni cromatico-compositive. 

Quello che è importante sono sia gli accostamenti cromatici che gli argomenti morali e filosofici, ed infatti la scelta dei colori è profondamente collegata all’ Angelo: se mischiati insieme i singoli rosso, verde e blu di ciascuna foto che forma il trittico produrrebbero il colore bianco, la luce bianca e pura di Gabriele. 

L’artista è attratta dal gioco “vedo, non vedo” dove l’oggetto nascosto o poco visibile, viene risaltato attraverso una presenza sentita grazie al fatto di essere celata, come se il “vuoto” generato dal suo non esserci, da una percezione offuscata possa essere riempito dall’immaginazione dello spettatore: la fantasia risolve l’arcano visivo completando ciò che non si vede chiaramente, ma che sappiamo reale. Una spinta a sollecitare la creatività di ciascuno grazie alla libertà di osservare qualcosa di non totalmente espresso, aprendosi così a diverse interpretazioni: la scultura semi-nascosta potrebbe essere una Madonna, Gesù Bambino, un santo, Buddha o altro e dove l’atto di celare ha lo scopo di sollecitare l’osservatore ad andare oltre ciò che è rappresentato per aprirsi ad una visione più ampia e profonda. Una ricerca, questa, che la coinvolge da sempre, ispirandola nelle sue scelte artistiche e compositive. Nel caso del nostro Angelo l’azione di coprire esprime anche il suo intimo e particolare rapporto con la religiosità, l’espressione dell’impulso che la costringe a nascondere o alterare ciò che rende “riconoscibile” il sacro per raggiungere una prospettiva universale, cosmica: l’illuminazione che conduce ad avvertire l’intangibile dentro di noi in collegamento col tutto e che quindi non necessità più di rappresentazione. In questo contesto i led utilizzati per legare il tessuto e per creare “l’effetto cornice” della singola foto simboleggiano la luce che illumina la mente guidandola alla Verità.

Il progetto verrà ulteriormente sviluppato nella mostra prevista a Novembre presso la sede di Longari Arte Milano, in Corso Monforte 23, che vedrà un’istallazione site specific in cui la foto si rapporterà con l’opera antica su cui verrà effettuato un intervento contemporaneo. 

QUANDO: 19-23 OTTOBRE 2022
DOVE:
Museo della Permanente – Stand 36
INDIRIZZO: Via Filippo Turati, 34 – 20121 Milano, IT
WEBSITE
: www.amart-milano.com

Scheda tecnica fotografia:
Titolo: Angel Gabriel’s White Light (RGB)
Artista: Monica Silva
Edizione: 1/7 + 2 PA
Dimensione: 100 × 70 cm – trittico 100 × 210 cm
Stampa: Photo Rag Baryta 315 gsm
Supporto: Dbond 3mm su alluminio

Scheda tecnica materiali still life:
Legature: strip led RGB
Aureola: modellata in stampa 3D con filamento biodegradabile luce white led inglobato
all’interno di un disco semi-trasparente in resina epossica

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