DESCRIZIONE
Il gruppo scultoreo della Madonna che regge sulle ginocchia il corpo morto del Cristo rappresentava il nucleo centrale di un Compianto, di norma consistente di otto figure, tipico delle chiese di area lombarda e, nelle versioni in terracotta, anche emiliana, tra Quattro e Cinquecento. L’accentuata drammaticità di entrambe le figure, con il pronunciato inarcarsi del corpo della Madonna, colta nell’atto di svenire, il forte divergere delle posizioni dei loro corpi, quasi in un moto centrifugo, ormai lontano dagli effetti di bilanciamento dell’arte rinascimentale, suggeriscono una datazione alla metà del XVI secolo. Convergono in questa composizione la tradizione dei “Mortorii” padani quattrocenteschi, con le nuove ricerche di composizione dinamica tipiche della fase manierista, in un’epoca in cui questo tipo di composizioni si andava diffondendo nell’area subalpina.
Questa Pietà sembra reinterpretare i modelli di artisti come Andrea da Milano, autore del celebre Compianto della chiesa di San Vittore a Meda, in una chiave più drammatica e intensamente teatrale, come si addice agli allestimenti scenici costituiti dalle cappelle dei Sacri Monti.
Un artista specializzato in questo genere di rappresentazioni e all’ambito del quale si può riferire questo gruppo scultoreo, fu Giovan Battista da Milano, allievo di Andrea da Milano.
BIBLIOGRAFIA
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